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Riportiamo l’intervista del portale Nostrofiglio.it a Laura Turuani sul fenomeno delle Escape Room.

Un rompicapo da affrontare per passare al livello successivo, un enigma da risolvere per uscire da una stanza, una corsa contro il tempo per trovare una soluzione: è il meccanismo di base delle “escape room”, sale da gioco ormai diffuse in tutta Italia, che prevedono numerose varianti. Questo tipo di “avventura artificiale” è molto popolare non solo fra gli adulti, ma spopola anche tra ragazzi e bambini, che spesso nel loro tempo libero non vedono l’ora di cimentarsi con una sfida che metta alla prova le loro capacità: le ragioni di questa attrazione sono spiegate da Laura Turuani, psicologa psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico dell’istituto Minotauro, che si occupa in prevalenza di adolescenti.

ESCAPE ROOM PER BAMBINI E RAGAZZI: ECCO PERCHE’ PIACCIONO TANTO

AFFRONTARE UN’IMPRESA. “Ogni escape room è fondamentalmente la ricostruzione di un’avventura, che mette alla prova delle capacità che si stanno affinando in questo periodo della vita. Risolvere un mistero, andare a caccia di indizi, inseguire una leggenda metropolitana e capire come sfruttare le informazioni per svelare gli enigmi che vengono proposti sono tutte esperienze che mettono alla prova le loro competenze nascenti e allenano il senso di auto-efficacia”.
SFIDARE LA PAURA. Il secondo motivo è la dose di adrenalina che caratterizza questi giochi: “Ai giovani piacciono i film horror, i libri noir, le esplorazioni da brividi in città o in campagna. In tutte le generazioni c’è un gusto nell’affrontare a viso aperto le proprie paure: le escape room richiamano proprio questo senso di sfida”.
NESSUNO SI SALVA DA SOLO. Anche il ruolo del gruppo è importante, visto che ogni escape room prevede una squadra e uno sforzo collettivo per arrivare fino in fondo. “Lo spirito di gruppo è un ingrediente fondamentale in adolescenza: la sfida serve da carburante per creare coesione, sviluppare la socialità, approfondire le amicizie”.

ESCAPE ROOM: L’ETA’ GIUSTA PER CIMENTARSI

Secondo Laura Turuani, è l’adolescenza l’età perfetta per cominciare a sfidare i propri limiti e le proprie capacità. “Dai 16 anni in su si può trarre il beneficio di provare più piacere e meno timore nell’affrontare la paura ”. Più cautela invece con i bambini: “Se a una certa età si fanno cose pericolose o si vedono immagini non idonee, può essere difficile per i più piccoli elaborarle”.

Nonostante questo, sottolinea la psicologa, esistono sicuramente delle realtà adatte anche ai più piccoli: “L’importante è informarsi bene sull’ambiente a cui si va incontro. Dietro a ogni progettazione c’è chi pensa cosa può andare bene e cosa no per i bambini”.

ESCAPE ROOM PER BAMBINI E RAGAZZI: A COSA PRESTARE ATTENZIONE

Bisogna sempre ricordare che le escape room presuppongono una condizione di base, la sopportazione di una certa quota di adrenalina. “Il principio è lo stesso delle montagne russe: si sa a cosa si va incontro e bisogna conoscere i propri limiti”. Lo stato d’allerta attivato da un’escape room (“arousal” è il termine tecnico usato in neuropsicologia) è il prezzo da pagare, ma anche ciò che rende eccitante il gioco: “È sbagliato patologizzare questa condizione: una dose di ansia è insita sia nel meccanismo di questo “real life game” che nella vita stessa. Non bisogna allarmarsi”.

E se le escape room sono sconsigliate a chi soffre di claustrofobia o ha paura del buio, per la dottoressa Turuani si tratta comunque di ambienti protetti dove il rischio è più virtuale che reale: “Qualunque cosa succeda ci sarà da qualche parte un tasto rosso da premere per mettere fine al gioco. In fin dei conti, è molto più pericoloso esplorare una casa abbandonata”.

ESCAPE ROOM PER BAMBINI E RAGAZZI: CHE COMPETENZE SI ACQUISISCONO

“Intelligenza, coraggio e capacità di stare in gruppo sono le doti principali che un’esperienza di questo tipo può affinare”. Anche matematica e logica sono spesso coinvolte negli esercizi richiesti a chi aguzza l’ingegno per uscire da una stanza. Ma secondo la psicoterapeuta è il fatto stesso di essere messi alla prova che contribuisce alla crescita degli adolescenti.

ESCAPE ROOM: MEGLIO CON GLI AMICI O CON I GENITORI?

La prima esperienza in un’escape room avviene per alcuni ragazzi con i propri coetanei, per altri in un momento che coinvolge tutta la famiglia. “Andare con i propri genitori rischia di essere meno divertente perché ci sono livelli diversi di abilità: un adulto potrebbe annoiarsi ad aspettare i ritmi di un ragazzo, che a sua volta potrebbe restare ai margini del gioco se le richieste sono fuori dalla sua portata”.

Il ruolo del genitore, però, rimane importante nella scelta dell’esperienza da fare: “Un valido consiglio per ogni bambino o adolescente può arrivare da chi lo conosce meglio. A patto che non si diventi troppo apprensivi”.