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Condividiamo l’articolo di Corriere.it con l’intervista a Matteo Lancini.

È solo l’ultima di una lunga scia di giovani donne colpite dall’odioso fenomeno del body shaming (la pratica di offendere qualcuno per il suo aspetto fisico) che «spopola» sui social. La cantante Francesca Michielin, conduttrice dell’ultima edizione di «X Factor» nel 2022 e vincitrice del talent nel 2015 (nella squadra di Simona Ventura) ieri si è sfogata con un video su TikTok, dove si è mostrata inizialmente senza trucco e con l’acne bene in vista, poi ha cominciato a truccarsi mentre spiegava ai follower: «Sono piena di frasi come “Sei troppo magra ma mangi vero?”; oppure “ma sbaglio o in questo periodo sei a dieta, mangi un botto, non ti fai mancare niente” e ancora: “Per fare il tuo lavoro l’immagine è fondamentale”; “Ma come è ingrassata quella lì Oh…”». Poi riflette: «Questi sono tutti commenti non richiesti ma, soprattutto, non sono veri, perché non abbiamo conoscenza del percorso della persona che abbiamo di fronte. Siamo tutti convinti di avere la verità in tasca, ma soprattutto non sappiamo più farci i ca*** nostri».
Ed è proprio la sua mentore, Simona Ventura, conduttrice «saggia» e donna combattiva a scendere in campo non solo per difendere Francesca, ma anche per stigmatizzare questo fenomeno. «Io gli odiatori non li filo perché non li leggo, ma capisco che ormai sia uno tsunami cruento. Le ragazze ci soffrono, ma devono capire che sono quattro imbecilli. A Francesca dico che gli haters ce l’hanno con lei non per i brufoli, ma perchè è brava. Ci si scatena contro il talento: non si è più in grado di accettare la meritocrazia. Sono invidiosi. Io ho scoperto Michielin e so quanto è brava, potrebbe scrivere una splendida canzone contro gli odiatori, la farebbe benissimo». Quindi in generale alle ragazze cosa consiglierebbe? «Reagire è giustissimo, ma devono sapere che la vita è altrove, bisogna tornare con i piedi per terra.I social sono importanti ma si tratta di una realtà virtuale».

Matteo Lancini, psicologo e psicoterapeuta, Presidente della Fondazione «Minotauro» di Milano, docente universitario, offre uno spunto di riflessione profondo e interessante: «Premesso che chi insulta Michielin o qualunque altra donna per il fisico, ma come pure i commenti cattivi sulla malattia di Fedez, è fuori di testa e pieno di problemi. Detto ciò, proprio per questo, a protezione di chi soffre, dico: rivediamo questa cultura di Internet. Purtroppo raccontando di noi a un pubblico aperto, non selezionato, è possibile che non avremo solo followers, ma anche persone sgradevoli che scrivono frasi inopportune. Ci sono purtroppo soggetti che non hanno altro da mettere in luce se non l’attacco all’altro». Quindi dottore dobbiamo tutti, specie noi adulti, essere consapevoli che la rete è uno spazio aperto dove c’è di tutto: «Esatto. Ribadisco, non giustifico per nulla gli haters – persone con disagi evidenti – ma metto in guardia quanti usano i social, soprattutto i profili aperti, perchè parlando di se stessi, o mettendo proprie foto, bisogna purtroppo mettere in conto che potrebbero incrociare persone sgradevoli. E’ un tema importante su cui dobbiamo tutti riflettere».
E certamente essere popolari in questi tempi social ha dei risvolti oscuri. Infatti, Michielin è solo l’ultima «vittima». Tantissime sono le artiste attaccate in quest’ultimo periodo, ferite e mortificate su presunti difetti del fisico. Aurora, figlia di Michelle Hunziker e Eros Ramazzotti, è stato spesso bersagliata su vari fronti, non ultimo un antipaticissimo confronto con la bellezza della madre. Spesso si è sfogata parlando di bullismo. Ferite che si porta dietro, come pure quelle di Jolanda, figlia di Ambra Angiolini e Francesco Renga, bersagliata da commenti offensivi sul suo aspetto fisico. Anche lei si è sfogata realizzando un video su Tik Tok molto intelligente: «Io tengo molto di più alla mia anima che alla mia faccia». E all’elenco si potrebbero aggiungere Arisa, Vanessa Incontrada attaccata per qualche chilo in più, Elodie e tante star internazionali. Che però, per fortuna, pur sofferenti, ormai non tacciono più.