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«Anoressia» e «bulimia» sono due termini con i quali abbiamo ormai imparato a convivere e che ci sono diventati dolorosamente familiari. Indicano due opposte manifestazioni del profondo disagio psicologico vissuto da quegli adolescenti che non si piacciono, hanno un cattivo rapporto con il proprio corpo e il proprio aspetto fisico e sfogano sul cibo i problemi tipici della crescita e del passaggio all’età adulta. Finora se n’è parlato principalmente al femminile, ma nell’ultimo decennio, di pari passo con l’accresciuta attenzione all’estetica del corpo maschile, i cosiddetti «disturbi del comportamento alimentare» hanno interessato anche un numero non trascurabile di ragazzi e giovani uomini. Perciò, sia per i genitori, che spesso inconsapevolmente sono loro stessi corresponsabili delle difficoltà e delle insoddisfazioni dei figli, sia per gli insegnanti, che ogni giorno passano molte ore a contatto con gli adolescenti, diventa ancora più importante prendere coscienza della sempre maggiore diffusione del fenomeno e della differenza tra «comportamenti» e «disturbi» anoressici o bulimici. Se i primi, infatti, possono essere accettati come «segnali di crescita», espressioni del naturale bisogno di assumere il controllo del proprio corpo e della propria immagine, del faticoso tentativo di adeguarsi ai modelli della competizione e del successo e agli ideali di bellezza proposti dal mondo dello spettacolo, i secondi sono vere e proprie malattie, e richiedono l’intervento di specialisti in grado di individuare e gestire il trattamento di cura più efficace.

Attraverso esempi concreti e analisi di casi clinici, Loredana Cirillo ed Elena Riva forniscono ai genitori, e più in generale agli adulti, spunti di riflessione e suggerimenti pratici su come confrontarsi con il malessere manifestato dagli adolescenti con l’alterazione del comportamento alimentare, un grido di aiuto a cui è necessario rispondere in modo tempestivo e adeguato.

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